'A Wrinkle in Time Sets Concentric Circles Reeling, spiega Mazurek, è un poema sonoro in tre parti che riguarda le possibilità. Ci sono così tanti lati diversi di una cosa ... un caleidoscopio di possibilità esiste in ogni momento, in ogni respiro, in ogni movimento. La prima parte del pezzo è la stratificazione sinuosa e intricata, lo studio del tempo, degli angoli, del colore, dello spazio. La seconda parte è la svolta, la realizzazione che ogni momento è una possibilità per un'azione catartica attraverso la corrispondenza universale delle onde d'amore, il suono del sentimento, il suono della guarigione, il suono della gioia. La terza parte continua questa idea come in un sogno ... cosa è reale, cosa è immaginato ... forse possiamo sfondare il soffitto della galassia di ciò che pensiamo di conoscere e trattarci a vicenda, trattare questo pianeta, questo universo, con rispetto e dignità come tanto meritano.'

 
'Guardando e stando vicino a mia figlia di cinque anni, mi viene costantemente ricordato lo spirito immaginario che è in tutti noi. Nel tempo siamo soggetti a uno sbiadimento di questo spirito. In questo film ho voluto esplorare l'idea della nostra immaginazione come un diverso tipo di realtà da proteggere e portare con noi nonostante le opposizioni', commenta Avery che ha prodotto il video.

 

Rob Mazurek è un artista multidisciplinare con un focus sulla composizione musicale elettro-acustica, improvvisazione, performance, pittura, scultura, video e installazioni. Ha speso gran parte della sua vita creativa a Chicago e qualche anno in Brasile. Adesso vive e lavora in Texas a Marfa.

Da quando è emerso dalla scena musicale della windy city, durante gli anni '90, ha avuto un impatto indelebile su pubblico e critica lungo tre decenni. Ha scritto più di quattrocento composizioni, è presente in più di settanta registrazioni di varie etichette e ha diretto e co-diretto molti ensemble tra cui Exploding Star Orchestra (quello più grande), Chicago Underground (duo, trio, quartetto e orchestra), Isotope 217 (con diversi membri dei Tortoise), Pharoah and the Underground (con Pharoah Sanders) e altri ancora.

 

Dopo il debutto al JazzFest di Berlino del 2018 con la Exploding Star Orchestra, Mazurek è tornato a Chicago e lì ha incontrato i responsabili della International Anthem.  L'occasione migliore per la label per catturare le sue nuove composizioni per orchestra e farle interpretare da un cast di artisti del loro giro. In una manciata di date in studio tra l'agosto del 2019 e lo scorso marzo, Mazurek ha arrangiato i brani per undici musicisti: Nicole Mitchell, Jeff Parker, Jaimie Branch, Joel Ross, Mikel Patrick Avery, Tomeka Reid, Chad Taylor, Ingebrigt Håker Flaten, Macie Stewart, Angelica Sanchez e John Herndon. Ha anche incaricato il suo collaboratore di lunga data Damon Locks di redigere i testi originali per ogni canzone, che lo stesso Locks ha anche interpretato cantandoli. Un processo rigoroso di produzione e post-produzione che è durato tre mesi. 

In 'Dimensional Stardust' si ritrovano una serie di ispirazioni di natura sinfonica che da sempre stimolano l'estro di Mazurek: da Béla Bartók a Morton Feldman, da Gil Evans a Sun Ra, da Pedro Santos a Bill Dixon fino all'Art Ensemble of Chicago. Scegliendo di concentrarsi su un'orchestrazione d'insieme strutturata su passaggi di improvvisazione aperta, Mazurek distilla un ensemble di musicisti in ​​un esercizio di gruppo meravigliosamente sobrio e di equilibrato minimalismo melodico. Lo stesso Mazurek è scarsamente presente come strumentista, solo occasionalmente si unisce al gruppo con la sua tromba ottavino. Durante tutto il percorso, si agita la sezione di percussioni poliritmiche elettroacustiche (Chad Taylor, Mikel Patrick Avery e John Herndon) raggiungendo rari momenti solisti della flautista Nicole Mitchell ('Sun Core Tet') e del chitarrista Jeff Parker ('The Careening Prism Within').

 

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