JORDAN RAKEI
Anticipato dal singolo 'Say Something', disponibile negli store digitali, il 14 giugno arriva 'Origin', il nuovo album di Jordan Rakei.
A distanza di due anni dal precedente 'Wallflower' (Ninja Tune, 2017), 'Origin' è dichiaratamente ispirato alle visioni distopiche del nostro futuro, in particolare il Black Mirror di Charlie Brooker, The Handmaid's Tale di Margaret Atwood e Twin Peaks di David Lynch: 'Sono preoccupato perchè stiamo perdendo il senso della connessione', spiega Jordan. Se 'Say Something' comunica l'urgenza di 'parlare per qualcosa in cui credi', un messaggio di coinvolgimento globale per opporsi ai sistemi di intelligenza artificiale che governano una realtà ormai distopica, 'Mind's Eye' immagina un mondo futuro in cui la tecnologia malfunzionante impiantata nel corpo umano inonderà la mente degli utenti con proiezioni di caos.
'Origin' emana soul con grande classe. Intimista ed estroverso al tempo stesso, è un album dalle melodie più luminose e con una visione artistica più definita. Rakei ha aumentato le sue ambizioni e ha incanalato il classico cantautorato e musicalità dei suoi eroi Stevie Wonder e Steely Dan, sforzandosi di sorprendere e deliziare con la forma del suo lavoro, e infondendolo sempre con lo stesso swing e il sentimento umano che ha percepito dall'ascolto dei dischi di A Tribe Called Quest, Pete Rock e 9th Wonder.
Nato in Nuova Zelanda e cresciuto a Brisbane, Jordan si è stabilito a Londra nel 2015 dove è parte di 'Are We Live', un collettivo nato insieme a Tom Misch, Barney Artist e Alfa Mist, con i quali condivide esibizioni on stage, podcast e produzioni discografiche.
Tra le ultime collaborazioni, Jordan ha scritto, prodotto e suonato su quattro tracce del nuovo album di Loyle Carner (inclusi i singoli 'Ottolenghi' e 'Loose Ends' con il featuring di Jorja Smith), è partner di Richard Spaven (batterista e don della scena jazz inglese che ha collaborato con Flying Lotus, Jose James e Mala), di Bradley Zero e della sua label Rhythm Section, per la quale ha prodotto l'EP 'Joy, Ease, Lightness' con l'alias Dan Kye e si è esibito a fianco di Bonobo all'Alexandra Palace nel 2016. Oltre alla scena londinese, non c'è dubbio che la profondità e l'artigianalità della musica di Jordan si stia facendo strada in tutto il mondo. Di recente si è unito al co-fondatore degli CHIC Nile Rodgers per una sessione di scrittura in studio e, dopo lo spettacolo al Cape Town Jazz Festival dello scorso anno, nel backstage Jordan ha ricevuto i complimenti da Robert Glasper e Terrace Martin (produttore di Kendrick Lamar, Snoop Dogg e Herbie Hancock).
Supportato da The FADER, Evening Standard, Mixmag, BBC 6 Music, Gilles Peterson, Annie Mac, NPR, KCRW e Boiler Room, Rakei si è esibito in festival iconici, tra cui Glastonbury, Pitchfork Avant-Garde Block Party, SXSW, Pukkelpop, BBC Biggest Weekend 2018, ha in dote due sold out al Ronnie Scott's ed è stato in consolle al Fabric (con il suo alias Dan Kye).
A breve partirà nuovamente per un nuovo tour mondiale, incluso una data alla prestigiosa Roundhouse di Londra.