JAYDA G
Scrittrice, produttrice nominata ai Grammy, DJ e tossicologa ambientale, Jayda G annuncia il nuovo album Guy, in uscita il prossimo 9 giugno.
Anticipato dal singolo Circle Back Around, già disponibile, Guy è co-prodotto da Jack Peñate (già al fianco di artisti del calibro di David Byrne, Adele e i SAULT) con alcuni ospiti come Lisa-Kaindé Diaz delle Ibeyi ed Ed Thomas (Stormzy, Nia Archives, Jorja Smith).
Guy arriva sulla scia di alcuni anni impegnativi per l'artista canadese. Dalle nomination ai Grammy per il singolo Both Of Us prodotto con Fred Again.. ai remix per Taylor Swift e Dua Lipa, fino a festival come Glastonbury e Coachella. E ancora, un DJ Kicks per la !K7, una collaborazione molto apprezzata con Aluna e la presenza come giudice ospite in Glow Up sulla BBC. Ha trovato anche il tempo di sposarsi nella sua città natale di Grand Forks nella Columbia Britannica (nella stessa casa i suoi genitori si sono sposati decenni prima) e ha contribuito all'installazione immersiva Undercurrent (New York, giugno '21) incentrata sulla crisi climatica, insieme ad artisti come Khruangbin, Nosaj Thing, Mount Kimbie e Bon Iver.
Più di recente ha anche intrapreso un viaggio che le ha cambiato la vita, mentre girava il documentario Blue Carbon. Questo è il termine collettivo dato agli ecosistemi di prati di alghe, mangrovie e paludi di marea che circondano tutti i continenti (esclusa l'Antartide) e catturano da due a quattro volte carbonio dall'atmosfera per ettaro rispetto alle foreste tropicali, quindi essenziali per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Il film è diretto da Jayda e l'ha portata in prima linea nella crisi climatica per incontrare quelle comunità già colpite dalla catastrofe incombente. Creato dal regista Premio BAFTA ed Emmy Award Nicolas Brown (The Serengeti Rules) e dal produttore esecutivo Fernando Meirelles (City Of God, The Two Popes), in Blue Carbon ci sono l'artista brasiliano Seu Jorge e la musica inedita di RZA del Wu-Tang. Il film uscirà entro la fine dell'anno in collaborazione con la CNN.
Il nuovo album Guy mette a fuoco la voce e le parole di Jayda attraverso tredici tracce che attingono alle sue radici House, Disco, RnB e Soul, sottolineando al contempo la sua sensibilità per la scrittura di canzoni pop, intervallate da registrazioni d'archivio del suo defunto padre, l'omonimo William Richard Guy.
Quelle registrazioni, realizzate poco prima che morisse quando Jayda aveva appena 10 anni, costituiscono il fondamento della narrazione dell'album, catturando una piccola istantanea raccontata attraverso gli occhi di un giovane uomo afroamericano. Attraverso una combinazione di citazioni dirette e testi profondamente personali di Jayda, lei dipinge un quadro della vita del padre: la crescita in un quartiere difficile del Kansas e le varie interazioni con i bulli del quartiere, la polizia e le autorità locali (Scars, Circle Back Around); il matrimonio e la partenza per il Vietnam all'età di 18 anni e il terrible ritorno casa trovando sua moglie con un altro uomo (Heads Or Tails, Lonely Back In O); il trasferimento a Washington DC dove faceva il DJ radiofonico notturno per poi rimanere coinvolto nelle rivolte razziali del 1968 (Blue Lights); e infine la sua nuova vita in Canada dove ha sposato la madre di Jayda e ha cercato di migliorare non solo la propria vita, ma anche quella dei suoi figli e della comunità (Meant To Be). L'album rende anche omaggio alla nonna di Jayda, alla resilienza e alla forza delle donne nere (When She Dance) e prende svolte più riflessive, dal dolore per la morte di suo padre (15 Foot) alle ricerche sulla sua vita ascoltando quei nastri postumi (Your Thoughts, Sapphires Of Gold).
"Volevo che l'album fosse una miscela di narrazione, sull'esperienza afroamericana, la morte, il dolore e la comprensione", spiega Jayda. “Riguarda mio padre e la sua storia, e naturalmente in parte anche la mia storia, ma riguarda anche tante persone che volevano di più per se stesse e hanno cercato di trovarlo. Questo album è proprio così tanto per le persone che sono state oppresse e che non hanno avuto vite facili".