top of page

ARCH 

 

"In 'Asleep at the disco' gli strumenti si confondono in un'unica trama cubista fatta di pulsazioni, suoni percussivi e ostinati ritmici che proiettano, a ripetizione, un'orchestra gamelan in una discoteca", questo il commento degli ARCH sul singolo, già disponibile, tratto dall'omonimo album in uscita il 12 maggio via Hora Records.

Trio a vocazione internazionale formato da Luca Sguera (pianoforte), Joe Rehmer (contrabbasso) e Giovanni Iacovella (batteria), gli ARCH seducono per l'interplay simile alla curva di un arco, che unisce due punti più o meno distanti e che sorregge allo stesso tempo il peso di tutto ciò che si trova al di sopra, ma anche di ciò che si muove tra quei due punti.
 
Le sei tracce dell'omonimo album di debutto sono un terreno fertilissimo di scontro e confronto. Da una parte lʼimprovvisazione, dallʼaltra la composizione. In un impenetrabile dualismo di sintesi e sperimentazione, il trio valorizza le individualità dei singoli attraverso un dialogo fitto e costante, tra dense tessiture sonore e momenti di respiro più eterei, vicini al silenzio. Il jazz declinato al presente che parla già la lingua del futuro.
 
Se Jaw prosegue il discorso ritmico intrapreso dal singolo per rivelare spunti melodici angolari con una coda che evoca Morton Feldman, il linguaggio di Eye Contact è cameristico, tra unisoni, esitazioni e silenzi in attesa della libertà espressiva melodica. Jenny Lind è un omaggio al mito dell'usignolo svedese e sembra quasi di sentirla mentre si scalda la voce in camerino, Disco Dream indaga l'urgente ricerca di forma all'interno di un'improvvisazione libera. Fishes, still around chiude il disco con un'immersione lirica ed avvolgente, in cui il pianoforte ci guida col suo arpeggio lento, quasi in apnea, mentre percussioni e contrabbasso ci fanno guardare attorno, mostrandoci quanta vita esiste anche a grandi profondità.

 

Luca Sguera, nato nel 1992 a Milano, è pianista, compositore e improvvisatore. Dopo la laurea in fisica nel 2012, frequenta la Siena Jazz University con Alfonso Santimone, Simone Graziano, Rita Marcotulli e Stefano Battaglia, tra gli altri. Con questʼultimo, in particolare, intraprende un percorso di ricerca lungo due anni sulla performance in solo. Oltre allʼimprovvisazione ama investigare la composizione come stratificazione di segni e di significati, attraverso una pratica che fa del ritmo e del timbro i suoi punti chiave. È attivo in diversi progetti, tra i quali AKASheʼs Analog, con i quali ha pubblicato per Aut e Auand, e si è esibito in festival e club in Italia e allʼestero. Al momento studia, vive e suona tra lʼItalia, Copenaghen, Berlino e Amsterdam.
 
Joe Rehmer nasce nel 1984 a Woodstock, Illinois, una cittadina a nord-ovest di Chicago. Nel 2002 si trasferisce in Florida a Miami e nel 2008 ottiene un Master in Studio Music and Jazz. Nel 2010 sceglie di mettere radici definitivamente in Italia. Negli ultimi anni è stato attivo come bassista, contrabbassista, compositore e abile nell'improvvisazione sia in Europa che negli Stati Uniti, con gruppi come il trio Hobby Horse e il sestetto Ghost Horse, il Giovanni Guidiʼs Avec Le Temps, El Portal (Miami), Tensil Test (Berlino), Espada e ARCH. Ha condiviso il palco con artisti del calibro di Jim Black, Uri Cane, Michael Blake, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Maria Schneider, Dave Liebman, Avishai Cohen, Stefano Battaglia, Troy Roberts e Paul Bender.
 
Giovanni Iacovella è batterista e artista audiovisivo interessato ai mondi dellʼimprovvisazione e della musica elettronica nel loro senso più ampio. Dopo la laurea triennale in Batteria e Percussioni Jazz al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, si sposta ad Amsterdam per proseguire gli studi biennali di Live Electronics al Conservatorio della capitale olandese, per intraprendere un lavoro di ricerca sulla commistione tra strumenti acustici ed elettronici. Al momento è attivo in diverse band in Italia e allʼestero ed è parte integrante di Sheʼs Analog, il cui primo lavoro discografico è stato edito dallʼetichetta Auand nel 2020. Tra i progetti anche il primo lavoro solista, una performance audiovisiva che è già stata presentata in Italia e allʼestero e che presto troverà una forma definitiva in un disco.

bottom of page