THE SMUGGLER BROTHERS
Si intitola 'Musione' il nuovo album degli Smuggler Brothers, al debutto per la label milanese Schema, disponibilie dal 10 maggio in tutti i formati.
Prodotto da Massimo Martellotta (Calibro 35) e follow up dell'omonimo primo disco (Tone Deaf Records, 2015), questo secondo lavoro della band formata da Roberto Orlando (chitarra, mandolino), Vincenzo Nuzzo (basso, percussioni), Claudio Terzo (soprano, tenore e baritono), Giovanni Di Martino (piano, organo, synth, triangolo e marranzano) e Giorgio Bovi (batteria, percussioni e marranzano) è un omaggio alla library music e alle colonne sonore che hanno reso l'Italia famosa in tutto il mondo.
Un incontro riuscito tra il periodo morriconiano più psichedelico, suggestioni afroamericane e arrangiamenti avventurosi, un mix micidiale che rende 'Musione' davvero affascinante:
'È il risultato finale del nostro attuale assetto (da otto a cinque elementi), nasce dalla voglia di sperimentare nuove direzioni artistiche, partendo da generi musicali a noi più congeniali come il funk cinematico, la library music, le colonne sonore e trae linfa vitale dalla nostra Palermo e dalla Sicilia in generale', dichiara Roberto Orlando.
Le tredici tracce dell'album rappresentano delle istantanee che raccontano luoghi e personaggi dell'isola, e in tal senso la presenza di Massimo Martellotta in veste di produttore è stata determinante: 'Il suo approccio ti spinge a prendere coscienza di 'come suonare', più del 'cosa' suonare, come in 'Gran Fango' che è una perfetta sintesi della sua visione artistica. Dopo averlo composto e suonato in un certo modo, il brano è stato smontato, rallentato e rimontato in una forma semplificata che tende a portare in primo piano la costante ricerca del 'groove'. In generale, tutto il sound del disco rispecchia questa sua visione', continua Orlando.
Se 'Siciliana' rappresenta l’inizio del nuovo percorso musicale, la cui presenza del mandolino e del marranzano non nasconde le origini della band, le sonorità arabeggianti di 'Kemonia Flow' seducono rimandando alle contaminazioni culturali di quella terra, così come in 'T'anno' emergono sentimenti maliconici, i tempi dispari di 'Sciarra O'Scaro' flirtano con il prog e 'Suddenly' è pura blaxploitation.
Anche l'immaginario visuale di 'Musione' testimonia un rapporto viscerale con Palermo. Per la copertina dell'album è stato scelto un murales gigantesco realizzato nell’antico quartiere di Ballarò dall’artista Igor Scalisi Palminteri. Vi è raffigurato San Benedetto il Moro, detto anche il Santo Nero, un frate africano vissuto alla fine del XVI° secolo e co-patrono della città, insieme alla ben più nota e celebrata Santa Rosalia. Una storia poco conosciuta tra gli autoctoni e quasi per nulla fuori dalla Sicilia: 'È un’immagine molto potente e attuale, inserita in una delle zone più multiculturali della città e per noi interpreta visivamente la musica contenuta nell'album'.